Anno XXI n. 1-2/1999


(1) La poesia sarda della solitudine
Due voci contemporanee (2) Gigi Dessì - (3) Salvatore Pintore

di Oliver Friggieri
dell'Università di Malta

La necessità del superamento del limite - La ricerca dei temi universali

Si trovano pure nelle piccole letterature, o in quelle concepite e nate in chiusi territori come quelli isolani, i punti di sviluppo e di continuazione dei temi fondamentali della storia del pensiero umano. Dentro le minori comunità c’è la stessa ispirazione collettiva del secolo che poi si aggiusta secondo orientamenti dettati da un particolare modo di vivere piuttosto chiuso e troppo consapevole di sé. Ma proprio per questo motivo la critica ha specifiche possibilità di fare risalire alla superficie interi tessuti di tradizioni e di costumi che sopravvivono ancora nelle località lontane dai centri dove la rapidità delle trasformazioni non concede più spazio a manifestazioni di un certo tipo. Per quanto riguarda il dibattito sulla formazione di una sociologia della letteratura, la valutazione giusta delle letterature minoritarie come tali sembra dipendere molto da quale via si batte di fronte alla scelta tra critica sociologica e sociologia della letteratura.
L’espressione delle letterature isolane, qui considerate come in sé letterature minoritarie, va analizzata dunque sotto due profili: quello popolare, direttamente appartenente all’uomo come cittadino di una comunità autonoma, e quello umano e esistenziale, comune alla collettività come partecipe dell’esperienza universale. Alla luce di questa indagine i temi che sembrano provinciali acquistano una loro giustificazione storico?attuale, mentre il trattamento dei temi fondamentali fa entrare l’opera regionale nell’ampio complesso della letteratura continentale e mondiale. Sarebbe il compito della critica passare dal particolare all’universale, senza perdere di vista le prerogative che in tale processo dal punto di partenza (locale, identificabile) conducono al punto d’arrivo (universale, misterioso).
Si suggerisce così una integrazione della critica storica con la critica estetica. Attraverso la prima si studia l’opera come riflesso di attività svolta in un luogo e in un tempo ben definiti; attraverso la seconda si arriva alla valutazione dell’opera come riflessione lirica e spirituale. Dalla conoscenza della letteratura come fatto o esperienze si risale alla scoperta della letteratura come creazione o intuizione. L’isola geografica si trasforma gradualmente in una metafora della stessa condizione umana. Una lettura critica di vari testi di autori isolani mette subito in evidenza tale dinamica che sembra tipica e inevitabile.
Nelle seguenti riflessioni critiche si cercherà di analizzare i temi universali della solitudine, dell’ansietà esistenziale, della precarietà della vita e di altri che insistono su una particolare concezione dell’esistenza. e della storia, e di interpretarli come espressioni della coscienza dell’essere isolano. Il senso del limite geografico si traduce letterariamente in un simbolo del limite filosofico nei confronti della problematica dell’inserimento del singolo nel collettivo. La ricerca dell’infinito parte proprio dalla consapevolezza del finito, così che finalmente il raggiungimento del significato universale continua a evocare ineluttabilmente il punto iniziale, il suo luogo di nascita, l’isola, lo spunto per una figurazione che non è più geografica e localizzabile.